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venerdì 22 dicembre 2017
I NUMERI 1 DEL TENNIS :PETE SAMPRAS
Pete Sampras tennista americano nato nel 1971 e' stato n°1 per 286 settimane, dietro solo a Roger Federer in questa speciale classifica. Trionfatore a Wimbledon per sette volte, agli US Open per cinque , e agli Australian Open per due volte, Pete non riesce mai ad arrivare in finale al Roland Garros. Ritiratosi dopo gli US Open del 2003, Sampras detiene insieme con Rafael Nadal, Roger Federer e Bjorn Borg, il primato di aver vinto per otto anni di seguito almeno un torneo dello Slam.
Pete, si era avvicinato al tennis a sette anni, il suo maestro Fischer lo trasforma da giocatore di fondo a giocatore d'attacco, questo cambiamento lo porto' in breve tempo a divenire uno dei migliori interpreti del serve and volley, a quindici anni passa dal rovescio bimane a una sola mano, a soli sedici anni diventa professionista e chiude l'anno nei top 100.
Nel 1990 conquista il primo slam, vince gli Us Open in finale sconfigge Andre' Agassi e stabilisce il record, piu' giovane vincitore in un torneo dello slam.
Il principale rivale della sua carriera fu Andre' Agassi di un anno piu' anziano con bilancio finale favorevole a Pete per 20 a 14 . I due si sono affrontati in cinque finali dello slam e in quattro occasioni vince Pete, le partite piu' belle rimaste nei ricordi dei tifosi non avvengono in finale, la piu' famosa e' il quarto di finale all'Us Open terminato 6-7 (7),7-6 (2), 7-6 (2), 7-6 (5) in favore di Sampras.Questa partita bellissima deve la sua fama al fatto che nessuno dei due atlteti fu in grado di strappare il servizio all'altro, La seconda partita rimasta nei ricordi fu la semifinale vinta da Andre' all'Australian Open , 6-4 ,3-6,6-7,7-6, 6-1, un matches memorabile..
Il suo gioco e' basato su potenza e tecnica sopraffine. Il suo colpo piu' temuto era il servizio, preciso e potente la prima viaggiava oltre i 215 km h e se non faceva l'ace scendeva immediatamente a rete per chiudere il punto. Per il servizio potente venne soprannominato "Pistol Pete" altri punti di forza il dritto piatto, le volèe e lo smash eseguito con salto a piedi uniti; Il colpo peggiore e' il rovescio., poco potente e profondo.
Dopo il ritiro dal tennis si vede ogni tanto nel circuito senior e partecipa a qualche esibizione, ma fa sopratutto il papa' a tempo pieno.
giovedì 21 dicembre 2017
I NUMERI 1 DEL TENNIS : IVAN LENDL
Ivan Lendl e' stato n°1 per 270 settimane, di cui ben 157 consecutive e dietro solo a Connors (160) e a Federer (237) e' stato uno dei giocatori piu' forti della storia del tennis, ha vinto 94 tornei Atp, 8 tornei dello slam.
Trionfatore due volte agli Australian Open nel 1989-1990, in tre occasioni al Roland Garros 1884-1986-1987 e all' US OPEN 1985-1986-1987, non ha mai vinto a Wimbledon , e' arrivato due volte in finale perdendo da specialisti dell'erba come Becker e Pat Cash in 3 set, nel suo palmarès puo' vantare anche una Coppa Davis con l'allora Cecoslovacchia nel 1980
Nel 1983 diventa N°1 raggiunge la vetta senza aver vinto fino a quel punto alcun titolo slam.
La vittoria di Parigi cambiò radicalmente la carriera di Lendl. Ma quel successo gli permise di porre le basi per il dominio nel triennio successivo.
Tra il 1985 e il 1987, infatti, Lendl fu il dominatore quasi incontrastato del circuito, con altri due successi al Roland Garros e la tripletta a Flushing Meadows, a cui va aggiunto il tris di trionfi nei Masters di fine anno (5 successi totali).
Il suo gioco era basato su una grande aggressivita' da fondo campo, il dritto era il colpo migliore era un mix tra topspin di Borg e piatto di Connors, produceva un palleggio pressante anche da posizioni lontane.
L'"insideout" di dritto, giocato da sinistra verso destra sul rovescio dell'avversario, e il lungo linea in corsa, furono da sempre le sue soluzioni migliori.
Più tradizionale il rovescio a una mano, col quale Lendl alternava il piatto allo slice particolarmente adatto nella risposta al servizio a neutralizzare la volée dell'avversario e agevolare il successivo passante.
Il servizio si distingueva per un lancio palla molto alto,piatta la prima palla, mentre la seconda piu' lavorata.
I suoi difetti era impacciato nel gioco a rete, dotato di scarsi riflessi , questo e l'irregolarita' della superficie, che rendeva meno confortevoli i suoi colpi a rimbalzo, contribui' a negarli la vittoria a Wimbledon.
Si e' ritirato nel 1994 perche' la schiena lo affligeva, e' entrato a far parte della Hall of fame nel 2001.
Dopo carriera sparì per un bel po’dal tennis, ha fatto tutt'altro golf, corse in biciclette , roller blade, finché un bel giorno del 2012 Murray lo annunciò come suo nuovo coach. Inizialmente qualcuno storse la bocca, ma mai scelta fu più azzeccata. Con Lendl in panchina Murray ha raggiunto i suoi più grandi successi (3 Slam, 2 Olimpiadi e un Master), compreso l’attuale numero uno nel ranking mondiale. L’ennesimo successo in una vita di successi. Ora che il sodalizio e' terminato Murray non e' piu' lo stesso e' in crisi di risultati problemi fisici.
mercoledì 20 dicembre 2017
I NUMERI 1 DEL TENNIS: JIMMY CONNORS
Jimmy Connors e' stato numero 1 per 268 settimane, imparo' a giocare a tennis grazie alla madre e alla nonna, poi all'eta' di quattordici anni venne seguito da Pancho Segura.
Diventa professionista nel 1972 e vince nel corso dell'anno sette tornei.
In carriera ha vinto 109 titoli atp, 8 tornei dello slam, (AO 1974, Wimbledon 1974-1982, Us Open 1974-1976-1978-1982-1983), a Parigi vanta ben quattro semifinali, e 1 Coppa Davis nel 1981.
Connors, mancino, era famoso per il rovescio a due mani, e per la straordinaria risposta al servizio. Il suo stile era basato su un gioco tutto di anticipo, con colpi piatti pesantissimi e senza rotazione, discese a rete per chiudere i punti già praticamente vinti da fondo, questo tipo di gioco non troppo dispendioso, gli ha permesso di giocare ad alti livelli fino a 40 anni.
I suoi punti di forza erano il rovescio, risposta al servizio (sia di diritto che di rovescio), pallonetto, anticipo, gioco a rete e carattere da combattente, il servizio poco potente e il dritto poco sicuro i suoi punti deboli.
Fu il primo attaccante da fondocampo, ed ebbe in Andre Agassi il suo discendente più diretto. I due furono anche protagonisti di un memorabile quarto di finale agli US Open 1989, perso al quinto set da un Connors ormai quasi quarantenne.
Connors fu il primo giocatore a compiere atti considerati all'epoca realmente antisportivi, come esultare con gesti e grida dopo ogni punto conquistato, rivolgere parole di scherno agli avversari e proteste focose ed eccessive contro le valutazioni degli arbitri e dei giudici di linea. A causa di questo atteggiamento nei primi anni di carriera "Jimbo" fu decisamente impopolare ed antipatico al pubblico più tradizionalista, guadagnandosi però una fama da ribelle che conquisterà una minoranza del pubblico più giovane.
"Sin da bambino avevo capito che in pubblico devi dare spettacolo.Mia nonna mi diceva se vinci puoi permetterti tutto, urlare scioglie la tensione, a me veniva facile, lo facevo e tornavo a giocare meglio di prima".
Solo con la comparsa di altri giocatori di carattere difficile come il cecoslovacco Ivan Lendl o l'americano John McEnroe l'immagine pubblica di Connors ebbe un miglioramento, fino a renderlo uno dei tennisti più amati del periodo. In particolare la presenza dell'irascibile connazionale McEnroe e dei suoi eccessi (con cui Jimmy ebbe diversi battibecchi in campo e fuori) rendeva Connors un tennista "quasi normale".
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