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mercoledì 20 dicembre 2017

I NUMERI 1 DEL TENNIS: JIMMY CONNORS


















Jimmy Connors  e' stato numero 1 per 268 settimane, imparo' a giocare a tennis grazie alla madre e alla nonna, poi all'eta' di quattordici anni venne seguito da Pancho Segura.
Diventa professionista nel 1972 e vince nel corso dell'anno sette tornei.
In carriera ha vinto 109 titoli atp, 8 tornei dello slam, (AO 1974, Wimbledon 1974-1982, Us Open 1974-1976-1978-1982-1983), a Parigi vanta ben quattro semifinali, e 1 Coppa Davis nel 1981.
Connors, mancino, era famoso per il rovescio a due mani, e per la straordinaria risposta al servizio. Il suo stile era basato su un gioco tutto di anticipo, con colpi piatti pesantissimi e senza rotazione, discese a rete per chiudere i punti già praticamente vinti da fondo, questo tipo di gioco non troppo dispendioso, gli ha permesso di giocare ad alti livelli fino a 40 anni. 
I suoi punti di forza erano il rovescio, risposta al servizio (sia di diritto che di rovescio), pallonetto, anticipo, gioco a rete e carattere da combattente, il servizio poco potente e il dritto poco sicuro i suoi punti deboli. 
Fu il primo attaccante da fondocampo, ed ebbe in Andre Agassi il suo discendente più diretto. I due furono anche protagonisti di un memorabile quarto di finale agli US Open 1989, perso al quinto set da un Connors ormai quasi quarantenne.
Connors fu il primo giocatore a compiere atti considerati all'epoca realmente antisportivi, come  esultare  con gesti e grida dopo ogni punto conquistato, rivolgere parole di scherno agli avversari e proteste focose ed eccessive contro le valutazioni degli arbitri e dei giudici di linea. A causa di questo atteggiamento nei primi anni di carriera "Jimbo" fu decisamente impopolare ed antipatico al pubblico più tradizionalista, guadagnandosi però una fama da ribelle che conquisterà una minoranza del pubblico più giovane.
"Sin da bambino avevo capito che in pubblico devi dare spettacolo.Mia nonna mi diceva se vinci  puoi permetterti tutto, urlare scioglie la tensione, a me veniva facile, lo facevo e tornavo a giocare meglio di prima".
Solo con la comparsa di altri giocatori di carattere difficile come il cecoslovacco Ivan Lendl o l'americano John McEnroe l'immagine pubblica di Connors ebbe un miglioramento, fino a renderlo uno dei tennisti più amati del periodo. In particolare la presenza dell'irascibile connazionale McEnroe e dei suoi eccessi (con cui Jimmy ebbe diversi battibecchi in campo e fuori) rendeva Connors un tennista "quasi normale".

martedì 19 dicembre 2017

I NUMERI 1 DEL TENNIS : NOVAK DJOKOVIC

















Novak Djokovic, tennista serbo nato a Belgrado il 22 maggio 1987, attuale N°12 del Ranking, ha vinto per ora 68 titoli di cui 12 dello slam,  (6 AO, 3 Wimbledon, 2 Us Open e 1 RG) e' stato n°1 del Ranking per 223 settimane.
Novak  incomincia ad appassionarsi al tennis a sei anni quando, davanti alla pizzeria dei suoi genitori nella località sciistica di Kopaonik, vede costruire dei campi da tennis, dopo il completamento rimane affascinato nel guardare gli allievi giocare e giorno dopo giorno, si posizionava per ore davanti alla recinzione dei campi e li osservava. Quando, l'allenatrice Jelena Gencic ex professionista a scopritrice della Seles gli chiese se voleva fare qualche allenamento Novak accetta.  La Jelena si rende conto immediatamente che Djokovic è un “bambino prodigio” e comincia a farlo allenare ogni giorno dopo scuola per rendere naturali i suoi movimenti tennistici. 
Diventato professionista nel 2003, nel 2006 ottiene il suo primo titolo atp ad Anersfoort in finale su Massu, nel 2007 entra in top ten vince vari tornei e giunge alla prima finale in uno slam agli Us Open perdendo da Federer, l'anno successivo ottiene la prima vittoria in uno slam (AO) superando in 4 set il francese Tsonga..
Djokovic è un giocatore capace di adattarsi a ogni superficie (ha vinto numerosi tornei sia sull'erba, sia sulla terra rossa, sia sul sintetico) e basa il proprio gioco su una condotta atletica e aggressiva. I suoi colpi da fondo campo, rovescio e diritto, sono potenti, profondi e incisivi. La sua prestanza fisica gli permette di uscire indenne anche dalle partite più lunghe e dispendiose dal punto di vista energetico, mentre la sua visione di gioco, e le sue capacità difensive gli garantiscono un'eccellente copertura del campo di gioco e recuperi da situazioni di difficoltà che paiono talvolta prodigiosi, rapidissimo con i piedi,  Il serbo, oltre alle sue doti fisiche, è anche molto forte mentalmente: spesso annulla più di un matchpoint ai suoi avversari e, sfruttando il tracollo psicologico subito da questi ultimi, vince gli incontri.Il rovescio bimane di Novak incomincia con una solida presa di entrambe le mani. Il suo servizio  pericoloso, tanto che la palla sia colpita di piatto, flat, o di taglio, slice) è divenuto una delle sue armi più importanti..Per universale riconoscimento di tecnici, giocatori e commentatori (per esempio John McEnroe), il suo colpo migliore resta tuttavia la risposta al servizio, nella quale Đoković abbina mirabilmente prontezza di riflessi, potenza e precisione.  Dall'autunno del 2005 fino a giugno 2006, Đoković è stato allenato da Riccardo Piatti, che divideva il suo tempo tra il serbo e Ivan Ljubičić. I rapporti tra Novak e Piatti si ruppero dopo che quest'ultimo rifiutò di dedicare tutto il suo tempo al serbo.Dal giugno del 2006, Đoković è stato allenato dall'ex tennista professionista slovacco Marián Vajda. I due si incontrarono la prima volta al Roland Garros di quell'anno, dopo il quale Vajda era stato assunto per essere il coach del serbo. Novak ha poi assunto altri allenatori part-time: nel 2007, durante la stagione primaverile sul cemento, ha lavorato con l'ex specialista di doppio Mark Woodforde, con cui si è dedicato alle volée e al gioco a rete mentre l'americano Todd Martin ha fatto parte del team di Đoković da agosto 2009 fino ad aprile 2010, un periodo caratterizzato dal suo tentativo di cambiare la dinamica del servizio del serbo. Đoković ha fatto un'altra aggiunta al suo team, il nutrizionista Igor Četojević, che si è in aggiunta occupato delle medicine cinesi e delle agopunture. Ha inoltre scoperto l'intolleranza al glutine di Novak. Con il suo lavoro Đoković si sentì più forte, più veloce e molto più in forma. Tuttavia dopo la vittoria di Nole a Wimbledon nel 2011 Četojević ha lasciato il team.Dopo essersi ritirato dal tennis professionistico nell'agosto 2011, il serbo Dušan Vemić ha fatto parte della squadra di Đoković dall'inizio del 2012 ad agosto 2013 come compagno di allenamenti. A fine 2013 Đoković ha scelto l'ex campione Slam ed ex numero 1 Boris Becker come suo principale allenatore, collaborando con lui fino al dicembre del 2016.A seguito di risultati non buoni ottenuti a inizio anno, nel maggio del 2017 decide di separarsi dal proprio staff, con cui aveva lavorato sin dai primi anni della sua carriera.A fine Internazionali BNL d'Italia 2017 annuncia l'inizio della sua collaborazione con Andre Agassi a partire dall'Open di Francia, e degli ultimi giorni la notizia dell'entrata a far parte del suo Team di Radek Stepanek.

lunedì 18 dicembre 2017

I NUMERI 1 DEL TENNIS : JOHN McENROE

John McEnroe, e' stato senza dubbio il piu' talentuoso tennista di tutti i tempi, per alcuni anche il piu' antipatico, e' il classico personaggio o si ama o si odia, mai banale, pronto a schierarsi sempre e comunque, Il suo grido di battaglia e' ormai un must "You Cannot be serious" questa citazione e' diventata di dominio pubblico la usiamo un po' tutti quando non si e' d'accordo su qualche argomento, venne usata da John in un incontro a Wimbledon contri gullikson e la proferi' all'arbitro dell'incontro.
In carriera ha vinto in singolare sette titoli slam, tre Wimbledon e quattro Us open, ha raggiunto una finale al RG nel 1984, che e' stata la sua delusione piu' grande, perse da Lendl al quinto set, dopo essere stato in vantaggio di due set, il suo avversario  riuscì a compiere una vera e propria impresa, rimontando e aggiudicandosi così la partita (3-6 2-6 6-4 7-5 7-5). Al termine dell'incontro, McEnroe, letteralmente infuriato per la grande occasione persa, lasciò il palco della premiazione senza proferire alcun commento e ricevendo così gli assordanti fischi del pubblico. infine vanta una semi agli AO.  
La sua brillante carriera ebbe inizio ad appena diciotto anni, era ancora dilettante quando riesce a conquistare il Main draw di Wimbledon e addirittura arriva fino alle semifinali perdendo  da Connors, con questo risultato riesce ad ottenere i primi contratti di sponsorizzazioni e dall'anno successivo iniziano i trionfi e il professionismo.Il bilancio finale e' di 77 titoli in singolare cinque davis Cup. e' stato n°1 per 170 settimane.
McEnroe ha dominato il mondo del tennis prima e dopo la principale svolta nell'evoluzione dei materiali, dal legno (quando usava una Wilson Pro Staff prima e una Dunlop Maxply poi) alla grafite (quando sfoggiava la sua leggendaria Dunlop Max 200G), risultando, nel quadriennio concluso al primo posto in classifica mondiale, l'ultimo numero 1 delle racchette di legno e il primo numero 1 delle racchette in grafite. La sua grande capacità di controllo gli consentiva una incordatura a soli 18 kg, che esaltava la sua grande sensibilità di tocco.
McEnroe, era un giocatore d'attacco, che faceva del serve-and-volley, delle risposte d'attacco, e del gioco anticipato da fondo le sue armi principali.
Il servizio e' uno dei colpi piu' insidiosi, era caratterizzato da una posizione particolarissima, i piedi  posizionati in modo paralleli alla linea di fondo campo e le spalle rivolte alla rete, e da una grande torsione lombare. Il movimento risultava così molto difficile da leggere per i suoi avversari.
I suoi colpi da fondo consistevano di un diritto piatto e di un rovescio a volte nascosto e colpito da sotto, altre volte "spinto" ed effettuato con il piatto della racchetta davanti al corpo, soprattutto nella risposta al servizio, quando veniva eseguito a mezz'aria con un balzo in avanti. Sia il dritto che il rovescio spesso erano giocati con una simile impugnatura, una vecchia Continentale.
Il suo gioco difensivo poteva contare su passanti eccezionali (tra cui il famoso "passante lento" e i suoi passanti giocati al volo, dalla tre quarti campo) e su lob millimetrici.
Infine, la parte più ammirata del suo gioco: la volée. Quasi piatta, dal movimento breve, precisissima e personalissima in tutta la varietà del gioco di rete (dritto, rovescio, drop-volley, demi-volée).
Nella sua carriera le  rivalita' piu' importanti sono state con Connors  Borg e Lendl, la prima John vanta un bilancio positivo di 20 a 14 mentre con lo svedese il bilancio e' in perfetta parita',con il Ceco e' in svantaggio 15 a 21.
E' stato un grandissimo doppista ha vinto 9 titoli cinque a wimbledon e 4 agli us open e 1 titolo di doppio misto al RG con Mery Carrillo, quelli maschili di doppioo sette  vinti insieme a Peter Fleming, un titolo con stich,e uno con woodforde, e' stato nò 1 anche nella specialita' del doppio.
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